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Stefano Fabbri e la costruzione dell’altana rococò settecentesca

Nel settecento, i notevoli traffici del porto determinarono, tra l’altro, la presenza, nella città di Bari, di numerosi mercanti veneti; tra questi spiccano i nomi di due importanti personaggi ferraresi noti alla storia barese, ovvero Girolamo Barrucchelli e Stefano Fabbri.

Dalla città di origine dei due mercanti, infatti, si fa derivare l’appellativo di “Ferrarese”, dato alla piazza di collegamento tra la città vecchia e la nuova. A loro si fa risalire, altresì, la progettazione e la realizzazione dell’immobile (attualmente) denominato “Palazzo Starita”, le cui vicende storiche, in questa fase, si intrecciano con quelle dell’antico Palazzo del Sedile.

Infatti, Stefano Fabbri, nel 1722, acquistò dal Comune di Bari lo spazio sovrastante il seggio del Sedile, proprio per garantire all’attuale “Palazzo Starita” un affaccio su Piazza Mercantile.

Lo stesso Fabbri commissionò, successivamente, la realizzazione del grande loggiato neoclassico oggi esistente., splendido esempio di rococò napoletano.

I quattro busti bifronti

Il loggiato è costituito, quindi, da tre arcate che incorniciano una balconata che si affaccia su piazza Mercantile e da altre due arcate chiuse che rigirano sul lato destro della fabbrica.

La parte di prospetto che interessa il loggiato presenta un grande numero di bellissimi elementi decorativi, ottenuti attraverso raffinate decorazioni della pietra; infatti, alla moda partenopea si rifanno i quattro busti bifronti, tipici dei palazzi nobiliari napoletani, oltre a paraste, cornici, motivi geometrici ed elementi floreali. Tutto il loggiato è costruito in tufo.

Esso sorge a fianco al campanile edificato nel 1604 in stile romanico, in cui è collocato l’orologio (di cui si è già argomentato), che ancora oggi si può osservare dalla piazza.

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